Scontent creator - Poche idee ma ben confuse
Oggi tutti riconoscono l’importanza e il ruolo che i contenuti ricoprono nelle strategie aziendali per fare brand, fidelizzare, attrarre e ottenere leads, eppure questa consapevolezza non si è ancora sufficientemente tradotta in azione concreta: ognuno sembra interpretare la produzione e la comunicazione di contenuti in modo diverso, e benché una nuova figura professionale, quella del Content Creator, sia ormai sulla bocca di tutti, non si è ancora raggiunta qualità e sistematicità nella produzione di contenuti proprietari. Il risultato è un generale malcontento per sovraffollamento di contenuti sciatti e poco originali, un vero e proprio “effetto marmellata” che finisce con l’essere controproducente per le aziende.
Ma se davvero la consapevolezza c’è, perché quando si tratta di contenuti l’insoddisfazione sembra ancora regnare sovrana? Forse non viene dedicato abbastanza tempo alla pianificazione e alla messa a punto di strategie content davvero sistematiche? O magari manca la formazione specifica e le strong skills necessarie?
Quel che è certo è che sembra esserci molta confusione quando si parla di Content Creator: c’è chi lo confonde con la figura dell’influencer, chi sostiene che l’obiettivo del suo lavoro sia far ottenere più visualizzazioni, chi lo considera un professionista a chiamata al quale ricorrere una tantum… Manca una definizione chiara e condivisa di chi è e di cosa fa il Content Creator, persino tra fonti autorevoli. Di conseguenza, manca un’identificazione altrettanto chiara delle competenze e dei requisiti chiave che deve possedere oggi chi si occupa della creazione di contenuti.
L’autoreferenzialità che caratterizza la comunicazione di molte aziende è una strategia che fa parte di un modello ormai superato, che non prevede uno scambio con il proprio target di riferimento. I contenuti costituiscono il vero elemento differenziante per le imprese. Con canali di comunicazione online e offline sempre più affollati di messaggi diventa estremamente difficile far emergere la propria comunicazione e attivare l’attenzione del proprio pubblico. Contenuti poco originali e storytelling autoreferenziale non bastano più, la capacità di fare branding oggi è sempre più determinata dal tipo di relazione che le aziende saranno in grado di instaurare con il proprio pubblico. Una relazione che deve essere continuativa, di ascolto e coinvolgimento. Una relazione che può realizzarsi solo attraverso la diffusione di contenuti proprietari rilevanti e di qualità.
È per questo che la figura del Content Creator diventa fondamentale per le imprese, che devono riportare al centro il contenuto qualificando il team dedicato in modo da realizzare contenuti originali e di qualità realmente interessanti e rilevanti per il target di riferimento, comunicandoli poi nel modo più efficace possibile attraverso nuovi strumenti e canali come podcast, Linkedin e tutto il nuovo mondo del Metaverso.